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Smart working: un nuovo approccio lavorativo per manager e dipendenti

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Quali sono le regole basi per rendere produttivo il lavoro da casa?

La difficile situazione vissuta in Italia, e nel mondo, a causa della pandemia da Coronavirus ha improvvisamente acceso i riflettori sulle opportunità offerte dallo smart working, modalità di lavoro che fino a qualche tempo fa era poco diffusa nel nostro Paese ma che in questo momento di totale emergenza economica e sanitaria si sta rivelando provvidenziale.

Per dare un’idea, possiamo dire che dall’inizio della diffusione del virus, soltanto in Europa sono stati 8 milioni i dipendenti che hanno intrapreso questa nuova frontiera operativa. Originariamente si tratta di uno strumento utilizzato per cercare di conciliare nel migliore dei modi il binomio vita-lavoro. In questo periodo storico molte aziende sono state costrette ad adottarlo sia per mantenere adeguati livelli di produttività, sia per supportare il business e i servizi offerti. Andiamo a vedere in cosa consiste il ‘lavoro agile’ e quali sono le sue tre regole principali.

Un approccio completamente nuovo

Volendo dare una definizione di smart working potremmo dire che si tratta di un metodo di lavoro dinamico attraverso il quale il datore o il dipendente esercita al di fuori dell’azienda. Quest’ultimo auto-gestisce il proprio tempo, concentrandosi al meglio sulle proprie attività. Nonostante a primo impatto sembri un meccanismo piuttosto semplice, ci troviamo di fronte alla punta dell’iceberg, che presuppone un’organizzazione e un funzionamento molto più complesso.

Da un punto di vista storico siamo nel bel mezzo della digital trasformation, in cui la relazione tra uomo e macchina diventa sempre più intensa. Il valore che l’impresa produce è principalmente scaturita dall’interazione tra questi due elementi. Stanno cambiando le relazioni lavorative, il metodo ma soprattutto l’approccio. Sono sempre più richiesti ulteriori sforzi per creare nuove competenze, comportando un radicale cambiamento anche da un punto di vista gestionale.

Le parole d’ordine sono collaborazione, comunicazione, innovazione, condivisione, responsabilità. È questa la base dalla quale partire per sfruttare appieno tale risorsa. Il Coronavirus ha portato alla ribalta l’utilizzo dello smart working, il quale sta mutando il rapporto tra lavoro e persona, tra manager e collaboratori, tra fornitore e cliente. Inoltre, altro aspetto molto importante, è stato provato come migliori sensibilmente il bilanciamento tra vita personale e attività produttiva, aumentando così la soddisfazione personale, la produttività e il benessere organizzativo dell’azienda.

Smart working: le tre regole fondamentali

Dunque è fondamentale costruire delle relazioni estremamente collaborative, che prevedano un forte coinvolgimento, anche sotto il punto di vista emotivo, delle persone. Smart working significa lavorare ovunque e questo è possibile solo se esiste una forte identificazione del dipendente con la propria azienda.

Per fare in modo che questo accada è bene mettere in pratica alcune regole che potremmo definire come base:

  • stabilire una forte connessione tra la leadership e le persone: in questo modo si riuscirà a far capire esattamente il contesto del mercato in cui si opera, come si vuole affrontare la sfida e qual è la strategia migliore per distinguersi dai propri concorrenti.
  • comunicazione fluida e costante: ogni manager deve esattamente sapere cosa fa il singolo collaboratore. Ma anche come si sente, qual è il suo stato d’animo, le sue attitudini ed ambizioni.
  • giusto utilizzo del tempo: è necessario condurre questo tipo di analisi per avere dei risultati che indichino le attività o i processi che necessitano di un intervento o di un miglioramento. È così che si potranno individuare le aree e le condizioni per una corretta introduzione dello smart working.

È fondamentale focalizzarsi sul concetto di condivisione degli obiettivi. Ogni dipendente deve sentirsi partecipe, diventando anche portatore di idee. Per tutto questo si deve creare un gruppo, una squadra, che operi insieme seppur in via telematica. Seguendo questo regole precise si creerà un processo continuo di apprendimento e miglioramento in grado di dare un feedback immediato a tutti i lavorativi, i quali sapranno così esattamente a quali risultati ha portato il proprio operato.

L’importanza dello yoga per il benessere del lavoratore e dell’azienda

Abbiamo visto come più volte torni il concetto di team, di unità d’intenti. Per fare in modo che questo venga messo in pratica, determinando così anche la produttività dell’azienda, ogni dipendente deve sentirsi bene con se stesso. Lavorare in armonia e serenità non fa altro che rendere il risultato finale migliore. Non sempre questo è possibile, sia per il tipico stress che l’attività comporta, chiamato anche sindrome di burnout, sia per tutti gli altri aspetti della vita quotidiana che inevitabilmente vanno ad influire.

Quale può essere la soluzione ideale per riuscire a non essere oppressi dal lavoro, dalla famiglia, dagli impegni? Quella di ritagliarsi, nell’arco della giornata, un po’ di tempo per se stessi praticando l’attività dello yoga. Negli ultimi anni questa disciplina ha avuto un successo sempre maggiore e questo grazie ai suoi innegabili benefici. Non si tratta di moda ma di un’autentica risorsa che regala ottimi risultati sia al singolo che, di conseguenza, all’azienda.

Per mettersi alla prova con la yoga e la meditazione non servono investimenti in attrezzature particolari. È sufficiente una stanza, un tappetino e la voglia di liberare la propria mente. Non esistono limiti di età, le varie posizioni possono essere messe in pratica da chiunque, dal bambino fino all’anziano.

Adottando poi un metodo applicato come quello di Caracol, che porta lo yoga direttamente all’interno dell’azienda, i vantaggi saranno molteplici. Innanzitutto miglioreranno notevolmente i rapporti tra i colleghi, i quali si relazioneranno in un modo completamente nuovo. Si annulleranno così, almeno per il tempo della seduta, sia le distanze che le gerarchie. Questo avverrà anche grazie al fatto che lo yoga è in grado di innalzare la stima in se stessi, in quanto l’individuo prende coscienza del suo corpo, della sua realtà, riconoscendo ed accendo anche i suoi limiti. Dire addio allo stress, all’ansia ed anche ad eventuali dolori fisici e articolari, migliorerà la qualità della vita del lavoratore e quindi, di conseguenza, dell’azienda!

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