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Corpo e mente: due entità impossibili da dividere

corpo e mente

La scienza moderna ha dimostrato come queste sostanze siano due facce della stessa medaglia

Alla parola yoga viene immediatamente associato il concetto di benessere per corpo e mente. Mi succede spesso, parlando anche con persone che non hanno mai praticato, che quando dico di essere un’insegnate di yoga la reazione quasi immediata è: “Che bello lo yoga, fa benissimo, vorrei provare anch’io!”. Insomma è un’associazione quasi automatica: yoga uguale benessere. E la cosa interessante è proprio che, secondo me, anche chi non conosce nulla di questa disciplina percepisce che i benefici potenziali vanno oltre il fisico e quelli di un’altra ginnastica o attività motoria.

Il benessere psico-fisico, derivante dalla pratica dello yoga, è legato dal concetto di equilibrio, unione e armonia tra mente, corpo e spirito. Tralasciando per un attimo il piano spirituale, che merita un ulteriore approfondimento, vorrei soffermarmi sulla relazione mente-corpo. Parliamo di un’unica entità o, ancora meglio, di due facce della stessa medaglia.

La postura e la relazione corpo e mente

La mente influenza il corpo e il corpo influenza la mente. Come sostiene il famoso maestro contemporaneo Sri K. Pattabhi Jois “Il corpo non è rigido, la mente è rigida!”.

Pensiamo a come le emozioni e gli stati d’animo influenzino il corpo e la postura. Allo stesso modo il corpo stesso, l’atteggiamento di una persona, influisce sulla sfera mentale, i pensieri, gli atteggiamenti e i comportamenti.

“Il corpo non mente. Anche quando una persona cerca di nascondere i suoi veri sentimenti con un atteggiamento posturale artificiale, il corpo smentisce la posa con lo stato di tensione che si viene a creare” A.Lowen.

La nostra postura ci dice molto del nostro stato interiore, della nostra salute. È la prima cosa che ci fa capire come stiamo, come ci sentiamo, come reagiamo alle sfide della vita. Quando siamo depressi o preoccupati, per esempio, assumiamo una postura più chiusa, ci ripieghiamo su noi stessi, tendiamo a respirare e a muoverci meno. Tutto ciò a lungo andare modifica il portamento, che diventa gradualmente più molle e pigro, caratterizzata da torace incassato e spalle chiuse verso l’interno.

Questo atteggiamento, a sua volta, non fa altro che spegnere gradualmente le energie e la vitalità, sedimentando così lo stato psico-fisico. Viceversa, se ci sentiamo efficienti, di buon umore e soddisfatti, tendiamo ad essere più energici e predisposti all’agire. Di conseguenza la respirazione diventa più regolare. Inoltre migliora l’apporto di ossigeno all’organismo, rendendolo più vitale ed energico. La postura diventa solida ed aperta, ben strutturata e radicata, spalle aperte e schiena dritta.

Legame tra corpo e mente: premessa filosofica

Quando parliamo di unione tra corpo e mente è importante riflettere sul fatto che, in realtà, questi sono uniti per definizione. L’essere umano è un tutt’uno, non una macchina a compartimenti stagni dove le varie parti fanno vita separata.

Un dualismo, tipico del mondo occidentale, che nasce con quello che viene considerato il padre del razionalismo e della filosofia moderna: Cartesio. Nel 1637 il filosofo francese René Descartes pubblica il famoso “Discorso sul metodo”, in cui viene celebrato il sapere fondato sull’uomo e sulla razionalità. È qui che si afferma la completa certezza dell’esistenza dell’uomo in quanto essere pensante e razionale (Cogito Ergo Sum – Penso dunque sono).

L’intelletto umano per conoscere non può partire dal mondo sensibile, perché troppo fallace ed ingannevole. Trova piuttosto in sé stesso i criteri universali di giudizio. Da qui la separazione tra le due sostanze che dividono la realtà:

  • Res cogitans: la psiche, il pensiero. L’ambito di ciò che è psichico ed in esteso.
  • Res extensa: tutto ciò che è estensione materiale e movimento meccanico.

Se corpo e mente (ed in particolare il cervello) sono completamente separati e non possono interagire, come possiamo spiegare la moltitudine dei fenomeni di cui abbiamo esperienza nella vita di tutti i giorni?

Il corpo come sfondo a ogni evento psichico

E’ un esercizio abbastanza comune per ognuno di noi quello di identificare le emozioni provate in base a sensazioni fisiche. Per questo ci capita di sentire il cuore in gola o lo stomaco chiuso quando aspettiamo con ansia e un po’ di timore il verificarsi di un evento tanto atteso. Oppure impallidiamo e ci sembra di essere paralizzati dalla paura di fronte ad un evento spaventoso o ancora arrossiamo e tremiamo di rabbia di fronte ad un grave torto subito.

Riflettendo su queste ed altre analoghe esperienze può risultare evidente che il corpo è lo sfondo di tutti gli eventi psichici. È dunque logico considerare la presenza di uno stretto legame tra mente e corpo che implica una profonda ripercussione del benessere fisico sugli stati d’animo e viceversa. Una profonda influenza delle emozioni sul corpo e sulla sua salute tanto da richiedere che qualsiasi malattia fisica, o malessere in generale, venga indagato non solo da un punto di vista medico e psicologico, ma anche considerando l’aspetto emotivo che l’accompagna.

Il contributo delle neuroscienze

Le teorie moderne continuano ad apportare evidenze sul fatto che mente e corpo sono un tutt’uno. In particolare l’approccio fisiologico ha da tempo dimostrato come il sistema nervoso, endocrino ed immunitario comunichino tra loro. Ciò significa ancora una volta che la mente, le emozioni e il corpo non sono entità separate, ma interconnesse. Basti pensare, ad esempio, che gli stessi messaggeri chimici che operano in modo estremamente esteso sia nel cervello che nel sistema immunitario sono anche quelli più frequenti nelle aree neurali che regolano le emozioni.
La ricerca neurobiologica sta progredendo tanto da far ipotizzare che anche “il corpo possa pensare”!

Nel suo best seller “Molecole di emozioni” la dottoressa, Candace Pert, psicofarmacologa di fama internazionale e ricercatrice presso la Johns Hopkins School of Medicine, presenta dei risultati molto interessanti sui suoi studi delle relazioni tra corpo, mente, cervello e consapevolezza.
Come le emozioni possono manifestarsi in tutto il corpo? La conoscenza sempre più approfondita sui neuropeptidi rende maggiormente difficile pensare al corpo e alla mente in termini dualistici tradizionali. Diventa corretto e appropriato parlare di una sola entità integrata,”un corpo-mente”.

Ma cosa sono questi neuropeptidi?

Sono neurotrasmettitori, ovvero sostanze prodotte dai neuroni, che servono a comunicare messaggi ad altri neuroni e ad altre cellule con un corrispondente recettore. Il meccanismo è di tipo chiave-serratura: ogni peptide avrà il suo recettore e comunicherà con quello. I neuropeptidi scorrono praticamente in tutti i fluidi corporei e sono attratti da particolari recettori perché adatti solo a determinate ‘serrature’. Ciò da vita ad una rete fitta di comunicazioni all’interno del corpo che la Pert ritiene sia fondamentale per la biochimica delle emozioni. Una volta si credeva che queste sostanze si trovassero solo nel cervello. In realtà sono state trovate nell’intestino, nei reni, nello stomaco, nel cuore, nel sistema immunitario e nell’apparato circolatorio.

Molto tempo fa inoltre esisteva la credenza che le informazioni fornite al sistema nervoso arrivassero secondo un meccanismo chiamato sinapsi e che la vicinanza delle cellule nervose determinava ciò che poteva essere comunicato. Ma ora sappiamo che la maggior parte delle informazioni cerebrali dipende dalla specificità dei recettori. Dunque quando una cellula secerne un peptide questo può agire a “chilometri” di distanza . I recettori sono il meccanismo che regola lo scambio di informazioni nel corpo.

A cosa porta tutto ciò?

Gli esperimenti che dimostravano il legame tra le emozioni e il sistema limbico ebbero modo di suscitare emozioni come rabbia, dolore, piacere associati ad antichi ricordi con tutte le corrispondenti manifestazioni somatiche. Recenti scoperte dimostrano che amigdala e ipotalamo sono in realtà recettori oppiacei: essi ne contengono quaranta volte di più delle altre aree del cervello.
Un’altra fonte, davvero inaspettata, sono gli ormoni. Storicamente si è sempre pensato che questi fossero sintetizzati dalle ghiandole e non dalle cellule nervose. L’ormone fondamentale è l’insulina che è secreta dal pancreas.
Ma non solo: dal punto di vista anatomico, essi sono localizzati in luoghi in cui avviene una grande modulazione di emozioni. Un punto nodale è il corno dorsale della spina dorsale da dove entrano le informazioni sensoriali. Non a caso nella pratica dello yoga la maggior parte del lavoro si concentra proprio sulla colonna vertebrale!

Ancora una volta la scienza moderna arriva a dimostrare quelli che sono i principi base della millenaria saggezza dello yoga.

“Il tuo corpo vive nel passato, la tua mente nel futuro. Essi vengono insieme nel Presente quando pratichi lo Yoga.”

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